mercoledì 30 luglio 2014

Voglia di vincere (ma anche no)

Bella copertina, pessimo titolo

E come dicevo nei miei deliri di solo poche ore fa questa notte l'ho passata in bianco, ma ero in buona compagnia.

Praticamente in una nottata mi sono immerso in queso libro di Tom Bissel, scrittore/giornalista/saggista/videogiocatore, nel quale viene analizato il media videoludico e le sue potenzialità non ancora sfruttate pienamente.
Leviamoci subito l'unica nota stonata di questo libro (fortunatamente una bazzecola) ovverosia il titolo: Voglia di vincere.
Che praticamente non centra una fava con l'argomento trattato in questo saggio, perchè come racconta un vecchio adagio: l'importante non è la destinazione, ma il viaggio.
O come in questo caso il modo nel quale si viaggia, ma ci arriveremo, il titolo originale è:  Extra Lives: Why Video Games Matter.
Evidentemente gli editori nostrani non riescono proprio a resistere alla pulsione di rimaneggiare i titoli di lingua albionica, quindi fare un briefing nella conference call va bene, ma lasciare il titolo originale per non stravolgere il senso di un'opera no, è il male.


Un uomo, 200 ore di Oblivion




Piccole polemiche a parte, andiamo a parlare di Voglia di vincere, come accennato in apertura questo saggio\autobiografia parla del rapporto di Tom con i videogame, di quanto esso li ami ma allo stesso tempo li odi, un odio scaturito piu che altro da alcune stagnazioni ormai croniche che solo pochi game designer hanno il coraggio di smuovere un pò.
Analizza svariati giochi usciti dal 2009 in poi, ci sono lunghe chiacchierate con diversi sviluppatori e inframezzati da quelli che potrebbero essere definiti flussi di coscienza, nei quali chiunque abbia passato piu di 10 minuti con un pad in mano ci si ritroverà con tutte le scarpe (sempre che in un gioco non siate di quelli al quale importa solo che si vedano i peli in alta definizione della ceppa di michia del protagonista, in questo caso siete brutte persone e meritate ogni male) in particolar modo viene analizata la piu grande mancanza del videogioco, la mancanza di storie ben scritte, punto sul quale mi trova fortemente daccordo, e sulle assurdita di alcune azioni\reazioni alla quale siamo costretti ad assistere giornalmente mentre muoviamo i nostri io virtuali.

Ma sopratutto è un racconto di vita, un racconto di dipendenza sia del media videogame sia non, un racconto che in alcuni punti lascia trasparire una grande solitudine, un racconto di notti in bianco passate davanti ad uno schermo emozionandoci con un pugno di pixel, un racconto di eroismi virtuali e imprese che solo in pochi riescono ad apprezzare al tuo stesso modo, un racconto di sensibilità artistica e di alcune vite vissute al massimo. 
Questo e molto altro è Voglia di vincere, acquisto consigliato per chiunque abbia un minimo la passione di quella sposa che tanto ci ha dato e potrebbe darci, e che anche tanto ci ha tolto che è il videogioco.





martedì 29 luglio 2014

False e nuove partenze

Ed eccoci qui, la mia terza o quarta (non ricordo minimamente) incarnazione del mio blog.

Ogni volta comincio e poi faccio tabula rasa, motivo? A saperlo ve lo direi, comunque sia, sono le 5:20 del mattino al momento che scrivo e ho passato la notte in bianco, quindi direi che é il momento ideale delle idee ponderate accuratamente, ed ecco spiegata l'ennesima rinascita della mia personalissima fenice.

Durera piu di un laiondi post questa volta? Solo il futuro svelerá l'arcano.
Per il momento è tutto, buonanotte e buone botte!